venerdì 22 agosto 2008

Quattro in Più!

Lo so, sono secoli che non posto, ma ho avuto tanti di quei problemi che uno solo basta e avanza.
Ora le cose sembra che vadano un po' meglio, ma non voglio essere troppo ottimista.
Una cosa sicuramente positiva c'è: una delle nostre gatte ha partorito quattro splendidi cuccioli!
È stato un parto travagliato, pensate che è riuscita a farne solo uno senza aiuto, poi sembrava non dovesse farne altri, ma tutto all'improvviso la gatta ha cominciato ad ansimare sempre più forte. Siamo corsi dal veterinario che, dopo una lastra, ci ha detto che aveva ancora altri tre cuccioli. Ha dovuto farle il taglio casareo, e così sono venuti fuori altri tre batuffoli di pelo. Così ora il conto totale dei gatti di casa sale a otto, ma penso che un paio li daremo via. Ci sono un paio di nostri amici che non vedevano l'ora di poter scegliere qualche bel gattino. Ora sono in una scatola di scarpe, anzi per essere più precisi di stivali. Uno è tutto bianco, come la madre, ma a differenza della madre ha una macchietta nera in testa. Gli altri tre sono pezzati, uno bicolore, gli altri due a tre colori (quindi pensiamo siano femmine). Il bianco è già stato promesso e un po' mi dispiace perché è veramente bello, ma otto gatti in un appartamento sono un po' troppi. Ora il problema è trovargli dei bei nomi, ma di solito aspettiamo che diventino un po' più grandicelli per cogliere delle caratteristiche del loro carattere così da chiamarli in un modo appropriato.
Bene.
Nei prossimo giorni vi terrò aggiornati sugli sviluppi e vedrò di inserire qualche foto dei nuovi arrivati.
Ciao!

giovedì 7 febbraio 2008

Cani - Gatti: amicizia possibile?

Cani e Gatti possono andare d'accordo.

Quasi tutti i cani possono essere educati ad andare d'accordo con i gatti se il padrone avrà pazienza e sarà coerente. Alcuni cani hanno bisogno di più tempo per essere educati, e molto dipende dalla attitudine alla caccia del cane.

Il cane è per natura un predatore e sebbene sia stato addomesticato da migliaia di anni, ancora si comporta secondo gli istinti che gli ha donato la natura. Attraverso la selezione delle varie razze, l'uomo è riuscito ad avere svariati tipi di cane, ciascuno con sue caratteristiche peculiari, quindi acune razze saranno più aggressive, altre più calme.
I Terriers, per esempio, che sono stati selezionati principalmente per scovare e uccidere piccoli animali da tana, principalmente i topi, hanno una fortissima attitudine alla caccia.
Nei cani da pastore, l'istinto alla caccia è stato modificato per radunare le pecore. Il levriero, nato come cane da caccia, ha visto la sua attitudine ad inseguire le prede con grande velocità modificata per gareggiare nei cinodromi.

Un modo di educare un cane con attitudine alla caccia alla presenza dei gatti è quello di fargli capire che il gatto di casa è "off limit" e non deve essere disturbato. Si potrà tenere il cane al guinzaglio e, mentre un amico o un parente tiene il gatto in braccio nella parte opposta della stanza, al minimo segno di interesse del cane non dovrete far altro che comandargli di restare seduto di fianco a voi. Se il cane vi ubbidisce, fategli i complimenti.
Fate avvicinare il gatto di un paio di metri. Se il cane continua a stare fermo al vostro fianco, complimentatevi ancora con lui, se invece tenta di avvicinarsi al gatto urlategli "NO! LASCIALO!" con uno strattone del guizaglio. Non appena si rimette al suo posto, accarezzatelo e fategli i complimenti. Con una certa dose di pazienza sarà possibile che i cani e i gatti di casa andranno d'accordo. Non appena il cane sarà capace di avere il gatto vicino a lui senza tentare di morderlo si potrà tentare di lasciare sia il cane che il gatto liberi nella stanza, sempre naturalmente sotto la vostra supervisione. Se il cane, anche se lasciato libero non tenterà di cacciare il gatto, bene, altrimenti bisognerà ricominciare l'istruzione da capo, con molta pazienza.

Alcuni cani imparano presto, per altri ci vorrà un po' di tempo, anche qualche settimana.

Un altro metodo per educare il cane alla presenza del gatto di casa è quello di dargli una piccola ghiottoneria ogni volta che il cane e il gatto si trovano nella stessa stanza. In questo modo, col tempo, il cane associerà alla presenza del gatto l'arrivo della ricompensa e sarà ben felice di avere intorno a sè questo nuovo amico!

Con un po' di pazienza e qualche astuzia, vedrete che quella tra cani e gatti sarà una amicizia possibile!

lunedì 4 febbraio 2008

I "Giogattoli"

Il gatto ama giocare. Gli etologi dicono che il gatto gioca per tenersi allenato alla caccia, che dovrebbe essere il suo vero "lavoro", ma, secondo me, il gatto gioca perché gli va di divertirsi...

Il periodo della giornata in cui il nostro amico è più giocherellone è di solito la sera, ed è una fortuna, così che molti di noi, dopo il lavoro si possono rilassare un po' guardando il proprio micio che si diverte a rincorrere qualche giocattolo sia che sia stato costruito da noi, sia che sia stato acquistato. Per mia esperienza i gatti non amano i giocattoli troppo grandi, una pallina da tennis, per esempio, non li affascinerà molto, troppo grande e pesante, meglio una piccola pallina di carta, allora sì che il gatto si esalta!

Alcuni gatti apprezzano molto le palline di gomma che rimbalzando cambiano direzione, impazziscono nel seguire i movimenti imprevedibili del "nemico", ma alla fine, quasi sempre riescono ad intercettarlo e, con soddisfazione, si mettono la pallina sotto le zampe come farebbero con un topolino.

In un negozio di animali si possono trovare molti "Giogattoli", voglio farvi un elenco di quelli che, secondo me, sono i migliori:
  1. Canna da pesca: vi permetterà di giocare con il vostro gatto stando comodamente seduti sul sofa, praticamente è una piccola canna da pesca con al posto della lenza un topolino, si tira la lenza e il pesce-gatto si diverte ad acchiapparla, una volta che il vostro micio avrà "ucciso" la sua preda e vi guarderà con l'aria di dire "tutto qui?" basterà riavvolgere il filo e ricominciare il gioco.
  2. Guanto magico: è un guanto di materiale robusto che ha appesi alle dita dei giocattoli, così potrete farvi mordere e graffiare con grande divertimento della vostra piccola tigre e senza problemi per voi.
  3. Appendimaniglia: è sostanzialmente un cerchietto di plastica che si può applicare alla maniglia di una porta. Da questo cerchietto pendono alcune cordicelle elastiche alle quali sono attaccate delle "esche" che qualsiasi gatto che si rispetti tenterà di afferrare.
  4. Busta misteriosa: invece del solito topolino a molla, questa è una busta di carta (che come tutti sanno attira tantissimo la curiosità del gatto) con un motorino all'interno che la fa muovere lentamente.
Sia che siano comprati, sia che siano autocostruiti, i "giogattoli" sono fondamentali per tenere attivo il micio di casa, e perché no, anche il padrone!

venerdì 1 febbraio 2008

Il gatto ama la pulizia


Un mio amico, dovendo spiegare la sua predilezione per il gatto, ha detto di preferirlo perché è un animale che ha innato il senso della pulizia. Ed è proprio così, perchè sin dalla nascita i gattini vengono abituati alla pulizia dalla mamma che li leccherà continuamente, sia per tranquillizzarli che per pulirli.
A seguito di questo imprinting, i gatti associeranno l'atto della pulizia anche come rapporto sociale: chi non ha mai visto due gatti che affettuosamente si scambiano leccate e si puliscono a vicenda?

Dopo un primo periodo in cui è la mamma ad occuparsi della pulizia dei cuccioli, essi, non appena riescono a camminare, iniziano anche a pulirsi da soli, ed è uno spasso vederli contorcersi per arrivare anche nei punti più difficili da raggiungere.

Quando sarà diventato adulto il gatto continuerà ad essere un maniaco della pulizia.
Uno dei miei gatti, per esempio, dopo una della rare volte che si è fatto un giretto in giardino, appena rientra a casa si pulisce con maniacale meticolosità per almeno mezz'ora, poi, quando sembra abbia terminato, dopo qualche minuto, ricomincia da capo, soprattutto a pulirsi tra i polpastrelli, come se non potesse sopportare il pur minimo granello di polvere sulle zampe.

Per il gatto la pulizia è come un rituale, che segue regole precise e svolge secondo una scansione ordinata: per prima cosa pulisce il collo e il petto, poi si lava le spalle e i fianchi fino ad arrivare fin sotto la coda. Poi il rito prevede la pulizia delle zampe dove ogni unghia viene pulita meticolosamente e lo spazio tra un polpastrello e l'altro viene mordicchiato e leccato. Si passa infine la zampa dopo averla abbondatemente leccata sulla testa e sulle orecchie. A tale proposito dalle mie parti si dice che se il gatto oltrepassa con la zampa completamente l'orecchio allora pioverà, se invece la pulizia è più sommaria, sarà bel tempo. Questa diceria potrebbe non essere completamente senza fondamento, se pensiamo che la pulizia della pelliccia serve anche a renderla più isolante. Una pelliccia liscia e compatta difende maggiormente dal freddo, quindi d'estate il gatto forse vuole lasciare la sua pelliccia un po' più "arruffata".

Chi ha un gatto in casa, sa che la pulizia ha anche una funzione psicologica: dopo uno spavento, oppure a seguito di una frustrazione, magari dopo avere preso una bella sgridata, il gatto si ferma e inizia a lavarsi, forse per scaricare la tensione, ma io penso anche per dimostrare la sua superiorità a tutto ciò che lo circonda.

Fino a quando il nostro gatto è a pelo corto, le cure che noi dobbiamo fornirgli sono limitate, una spazzolata ogni tanto basterà , soprattutto per asportare i peli morti che altrimenti il nostro amico ingerirebbe e per controllare che non abbia contratto parassiti . Ma i gatti a pelo lungo hanno bisogno di essere spazzolati tutti i giorni, specie nel periodo della muta, altrimenti la loro pelliccia diventa brutta, piena di nodi ed opaca. A seconda del carattere del gatto la spazzolatura può essere una operazione semplice o una vera tragedia, ma, se abituato fin da piccolo, il gatto accetterà di buon grado le cure, che gli ricorderanno le attenzioni, anche energiche!, che gli forniva mamma gatta quando era cucciolo.

mercoledì 30 gennaio 2008

Il mio gatto parla!

Magari il gatto non parla come lo intendiamo noi, ma ha comunque a sua disposizione una grande varietà di suoni per comunicare i suoi desideri e i suoi sentimenti. Una persona con un orecchio bene allenato potrebbe cogliere ben 63 tipi di suoni diversi, ciascuno con un significato ben preciso. Altri sostengono invece che il gatto ha la capacità di produrre appena venti note diverse. In ogni modo è in possesso di una gamma tonale abbastanza estesa per poter stabilire comunicazioni articolate sia con i suoi simili che con l'uomo.

In effetti, quando il gatto comunica con l'uomo utilizza dei suoni, dei miagolii, che non usa con i suoi simili e un padrone che sia attento al suo gatto, riuscirà a cogliere le diverse intonazioni dei suoi versi e, in un certo senso, a "capirlo".

Del tutto diversi, per esempio sono i suoni che produce una gatta in calore per attirare i pretendenti.

Sembra incredibile, ma non si è ancora capito molto del funzionamento dell'apparato vocale del gatto: senza scendere in dettagli, gli scienziati non sono ancora d'accordo sulla composizione né sulla quantità delle corde vocali del gatto. L'argomento più dibattuto riguarda il modo in cui il gatto produce quel ron-ron che chiamiamo fusa, si pensa che siano i muscoli della laringe a contrarsi ritmicamente, ma non tutti sono concordi con questa teoria.

Il significato delle fusa è abbastanza chiaro invece: sono il segno che il gattino ha bisogno della madre, una specie di richiamo che il neonato usa per permettere a mamma gatta di riconoscerlo. Quando un gatto adulto fa le fusa, quindi , significa che è contento, che è tranquillo. Tutti i padroni di gatti sanno però che alcune volte il gatto può fare le fusa in condizioni diametralmente opposte: quando sta male, o quando ha paura, il suono delle fusa in questo caso è un po più cupo, e secondo alcuni il gatto cercherebbe di tranquillizzarsi in questo modo.

I suoni che il gatto emette a bocca aperta hanno varie intensità e di regola più l'intensità del suono aumenta più il gatto è nervoso: se il nostro micio vorrà darci semplicemente il bentornato a casa, emetterà dei suoni sommessi e di breve durata, se avrà fame, i suoi miagolii diverranno più insistenti e di maggiore volume, se poi si sente in qualche modo minacciato, arriverà a produrre dei suoni di altissima intensità. È curioso pensare che il soffio del gatto non sia altro che l'"imitazione" dei verso del serpente, e che abbia lo scopo di provocare nell'assalitore la sensazione dell'atavica paura per i rettili.

Oltre al combattimento, il gatto ha modo di esprimere l'ampiezza della sua gamma vocale durante il periodo dell'accoppiamento: i richiami delle gatte e i versi dei maschi raggiungono volumi tali che spesso questi incontri vengono bruscamente interrotti dalle secchiate d'acqua di qualche umano che non gradisce particolarmente certi "concerti", soprattutto in piena notte!

Possiamo dire, per concludere, che, se il gatto non parla, sicuramente ha molti mezzi per farsi capire ugualmente, magari meglio di tanti cui la natura ha dotato della capacità di emettere suoni più articolati!

lunedì 28 gennaio 2008

Che Cibo Dare Ai Nostri Gatti

Spesso ci chiediamo che cibo dare ai nostri gatti, alcuni sostengono che vanno benissimo gli avanzi dei nostri piatti, altri comprano regolarmente il cibo per gatti in scatola, altri preferiscono per il loro gatto le crocchette, altri il cibo per gatti umido in scatola.

È importante però sapere che tipo di cibo il gatto che vive allo stato naturale si procurerebbe:
il gatto è un carnivoro assoluto e quindi la sua sussistenza deriva in stragrande parte dall'apporto di proteine animali (carne) e da un apporto quasi nullo di proteine vegetali (cereali).
È chiaro quindi che fornirgli una dieta a base di avanzi di pastasciutta può tranquillamente condure il gatto ad avere grandi problemi di salute perché l'apporto di carboidrati di cui ha bisogno un gatto è solo del 3-5% del suo fabbisogno totale.

C'è anche da considerare il fatto che il gatto ha bisogno di acqua, ma per natura non è portato ad avere sete, questo perché è abituato ad ingerire l'acqua di cui ha bisogno mentre si nutre della carne delle sue prede. Il cibo per gatti migliore dovrebbe avere quindi una componente di acqua al suo interno.

Il cibo per gatti di buona qualità è quindi fondamentale per un avere sempre un gatto sano e consente di evitare gravi malattie che colpirebbero il nostro gatto se scegliessimo di nutrirlo con cibo per gatti di scarsa qualità o peggio con i nostri avanzi.

Le malattie che possono colpire i nostri gatti a causa di una alimentazione sbagliata sono tra le più diffuse, possiamo ricordare:
  • Malattie Renali (dovute alla scarsezza di acqua)
  • Cistite (infiammazione della vescica)
  • Infiammazioni gastrointestinali (dovute alla eccessiva assunzione di cereali)
  • Obesità
  • Ingrossamento del fegato
  • Infiammazioni ai denti
È molto importante quindi scegliere il giusto cibo ed è molto importante, quando scegliamo che cibo dare ai nostri gatti leggere bene l'etichetta!

Come Dorme Bene Un Gatto

La poesia di Pablo Neruda "Come dorme bene un gatto" ci descrive benissimo un gatto che dorme, ma quanto dorme un gatto ogni giorno? Il famoso etologo Desmond Morris ha calcolato che un gatto può arrivare a dormire anche fino a sedici ore al giorno, il doppio del tempo che mediamente un uomo passa a dormire. È stupefacente pensare che un gatto di nove anni non è stato sveglio per più di tre anni della sua vita.

Un gattino appena nato passa il 90% del suo tempo a dormire, poi dopo tre o quattro settimane di vita il suo ritmo si stabilizza e diviene circa il 70%. Se un gatto adulto dorme troppo ha sicuramente qualche problema di salute.

Il gatto fa parte delle specie che hanno un sonno polifasico, cioè un tipo di sonno distribuito a più riprese lungo tutta la giornata e non brevi sonnellini, ma lunghe dormite.
Queste dormite hanno varie fasi: si passa dal sonno leggero durante il quale il minimo rumore risveglia il gatto, poi si passa al sonno più profondo: durante questa fase il gatto sogna.

È facile capire che il gatto sta sognando: si vedono gli occhi muoversi sotto le palpebre, le zampe, le vibrisse, le orecchie si agitano come se il gatto stesse correndo o annusando qualcosa.

Si pensa che il gatto sogni per quasi 4 ore al giorno e si suppone che nel sogno il gatto riviva ciò che gli accade durante lo stato di veglia: lotte con altri gatti, corteggiamenti, cattura delle prede.

Dopo aver dormito ed essere riposato per bene, ogni gatto che si rispetti al risveglio segue il rituale dello "stretching": ogni singola articolazione viene sgranchita e il pelo viene accuratamente lucidato.

Vederlo così in forma dopo un sonno ristoratore, fa proprio venire voglia di dire
"Come dorme bene un gatto"!

venerdì 25 gennaio 2008

Qual'è la vera età del mio gatto?


Tutti i gattofili prima o poi si chiedono: «Qual'è la vera età del mio gatto?».
Pare che il vecchio metodo che conteggiava sette anni umani per uno felino sia sbagliato: secondo la dottoressa Lisa Acho Remorenko di Santa Barbara (Usa) un conteggio più accurato calcola i primi due anni di vita del nostro gatto come 25 anni umani, dopodiché ogni anno felino equivale a circa quattro anni di noi bipedi.
Un gatto di 10 anni, quindi, dovrebbe essere considerato un prestante signore e non un arzillo vecchietto.

Ma c'è dell'altro: come per gli umani, lo stile di vita ne influenza l'aspettativa e così, se il nostro micione di 57 anni (umani!) vive sempre in casa, possiamo tranquillamente togliergli ben 7 anni, perché è al sicuro dai pericoli della strada (zuffe con altri gatti, attacchi dei cani, automobili) ed è più difficile che possa contrarre malattie infettive.
Inoltre, se abbiamo avuto la saggia idea di castrare il nostro amico, gli allunghiamo la vita di altri 5 anni, ma attenzione all'alimentazione, perché un gatto sovrappeso si vede invecchiato di circa due anni.

Se poi gli forniamo un dieta che ha come ingrediente principale la carne (occhio agli ingredienti scritti sulla confezione del mangime: evitate quelli che non hanno come prima voce un nome chiaro: pollo, manzo, tacchino), lo facciamo giocare con noi per almeno un quarto d'ora, e lo facciamo visitare almeno una volta all'anno dal veterinario, il nostro gatto sarà ringiovanito di altri 6 anni.

Per concludere, sarebbe meglio non fumare in casa, perché, ovviamente i nostri amici a quattro zampe soffrono il fumo passivo proprio come noi, e ciliegina sulla torta, una accurata igiene dentale allunga la vita del gatto.

Facendo due conti, quindi, sempre secondo la dott.ssa
Remorenko, per la mia gatta Marajina che:
  • ha 5 anni,
  • è operata,
  • vive sempre in casa,
  • non è esposta al fumo,
  • è stata visitata circa sei mesi fa,
  • il suo quarto d'ora di gioco quotidiano lo supera abbondatemente,
alla domanda «Qual'è la vera età del mio gatto?» dovrei rispondermi, invece di 35 anni come avrei detto fino a ieri, un bel «19 anni». Un bel colpo, e senza chirurgia estetica!

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giovedì 24 gennaio 2008

Amici Gatti



Benvenuti ad Amici Gatti. Questo sito fornirà consigli, notizie e curiosità per conoscere ed amare sempre di più un meraviglioso amico: il gatto.