giovedì 7 febbraio 2008

Cani - Gatti: amicizia possibile?

Cani e Gatti possono andare d'accordo.

Quasi tutti i cani possono essere educati ad andare d'accordo con i gatti se il padrone avrà pazienza e sarà coerente. Alcuni cani hanno bisogno di più tempo per essere educati, e molto dipende dalla attitudine alla caccia del cane.

Il cane è per natura un predatore e sebbene sia stato addomesticato da migliaia di anni, ancora si comporta secondo gli istinti che gli ha donato la natura. Attraverso la selezione delle varie razze, l'uomo è riuscito ad avere svariati tipi di cane, ciascuno con sue caratteristiche peculiari, quindi acune razze saranno più aggressive, altre più calme.
I Terriers, per esempio, che sono stati selezionati principalmente per scovare e uccidere piccoli animali da tana, principalmente i topi, hanno una fortissima attitudine alla caccia.
Nei cani da pastore, l'istinto alla caccia è stato modificato per radunare le pecore. Il levriero, nato come cane da caccia, ha visto la sua attitudine ad inseguire le prede con grande velocità modificata per gareggiare nei cinodromi.

Un modo di educare un cane con attitudine alla caccia alla presenza dei gatti è quello di fargli capire che il gatto di casa è "off limit" e non deve essere disturbato. Si potrà tenere il cane al guinzaglio e, mentre un amico o un parente tiene il gatto in braccio nella parte opposta della stanza, al minimo segno di interesse del cane non dovrete far altro che comandargli di restare seduto di fianco a voi. Se il cane vi ubbidisce, fategli i complimenti.
Fate avvicinare il gatto di un paio di metri. Se il cane continua a stare fermo al vostro fianco, complimentatevi ancora con lui, se invece tenta di avvicinarsi al gatto urlategli "NO! LASCIALO!" con uno strattone del guizaglio. Non appena si rimette al suo posto, accarezzatelo e fategli i complimenti. Con una certa dose di pazienza sarà possibile che i cani e i gatti di casa andranno d'accordo. Non appena il cane sarà capace di avere il gatto vicino a lui senza tentare di morderlo si potrà tentare di lasciare sia il cane che il gatto liberi nella stanza, sempre naturalmente sotto la vostra supervisione. Se il cane, anche se lasciato libero non tenterà di cacciare il gatto, bene, altrimenti bisognerà ricominciare l'istruzione da capo, con molta pazienza.

Alcuni cani imparano presto, per altri ci vorrà un po' di tempo, anche qualche settimana.

Un altro metodo per educare il cane alla presenza del gatto di casa è quello di dargli una piccola ghiottoneria ogni volta che il cane e il gatto si trovano nella stessa stanza. In questo modo, col tempo, il cane associerà alla presenza del gatto l'arrivo della ricompensa e sarà ben felice di avere intorno a sè questo nuovo amico!

Con un po' di pazienza e qualche astuzia, vedrete che quella tra cani e gatti sarà una amicizia possibile!

lunedì 4 febbraio 2008

I "Giogattoli"

Il gatto ama giocare. Gli etologi dicono che il gatto gioca per tenersi allenato alla caccia, che dovrebbe essere il suo vero "lavoro", ma, secondo me, il gatto gioca perché gli va di divertirsi...

Il periodo della giornata in cui il nostro amico è più giocherellone è di solito la sera, ed è una fortuna, così che molti di noi, dopo il lavoro si possono rilassare un po' guardando il proprio micio che si diverte a rincorrere qualche giocattolo sia che sia stato costruito da noi, sia che sia stato acquistato. Per mia esperienza i gatti non amano i giocattoli troppo grandi, una pallina da tennis, per esempio, non li affascinerà molto, troppo grande e pesante, meglio una piccola pallina di carta, allora sì che il gatto si esalta!

Alcuni gatti apprezzano molto le palline di gomma che rimbalzando cambiano direzione, impazziscono nel seguire i movimenti imprevedibili del "nemico", ma alla fine, quasi sempre riescono ad intercettarlo e, con soddisfazione, si mettono la pallina sotto le zampe come farebbero con un topolino.

In un negozio di animali si possono trovare molti "Giogattoli", voglio farvi un elenco di quelli che, secondo me, sono i migliori:
  1. Canna da pesca: vi permetterà di giocare con il vostro gatto stando comodamente seduti sul sofa, praticamente è una piccola canna da pesca con al posto della lenza un topolino, si tira la lenza e il pesce-gatto si diverte ad acchiapparla, una volta che il vostro micio avrà "ucciso" la sua preda e vi guarderà con l'aria di dire "tutto qui?" basterà riavvolgere il filo e ricominciare il gioco.
  2. Guanto magico: è un guanto di materiale robusto che ha appesi alle dita dei giocattoli, così potrete farvi mordere e graffiare con grande divertimento della vostra piccola tigre e senza problemi per voi.
  3. Appendimaniglia: è sostanzialmente un cerchietto di plastica che si può applicare alla maniglia di una porta. Da questo cerchietto pendono alcune cordicelle elastiche alle quali sono attaccate delle "esche" che qualsiasi gatto che si rispetti tenterà di afferrare.
  4. Busta misteriosa: invece del solito topolino a molla, questa è una busta di carta (che come tutti sanno attira tantissimo la curiosità del gatto) con un motorino all'interno che la fa muovere lentamente.
Sia che siano comprati, sia che siano autocostruiti, i "giogattoli" sono fondamentali per tenere attivo il micio di casa, e perché no, anche il padrone!

venerdì 1 febbraio 2008

Il gatto ama la pulizia


Un mio amico, dovendo spiegare la sua predilezione per il gatto, ha detto di preferirlo perché è un animale che ha innato il senso della pulizia. Ed è proprio così, perchè sin dalla nascita i gattini vengono abituati alla pulizia dalla mamma che li leccherà continuamente, sia per tranquillizzarli che per pulirli.
A seguito di questo imprinting, i gatti associeranno l'atto della pulizia anche come rapporto sociale: chi non ha mai visto due gatti che affettuosamente si scambiano leccate e si puliscono a vicenda?

Dopo un primo periodo in cui è la mamma ad occuparsi della pulizia dei cuccioli, essi, non appena riescono a camminare, iniziano anche a pulirsi da soli, ed è uno spasso vederli contorcersi per arrivare anche nei punti più difficili da raggiungere.

Quando sarà diventato adulto il gatto continuerà ad essere un maniaco della pulizia.
Uno dei miei gatti, per esempio, dopo una della rare volte che si è fatto un giretto in giardino, appena rientra a casa si pulisce con maniacale meticolosità per almeno mezz'ora, poi, quando sembra abbia terminato, dopo qualche minuto, ricomincia da capo, soprattutto a pulirsi tra i polpastrelli, come se non potesse sopportare il pur minimo granello di polvere sulle zampe.

Per il gatto la pulizia è come un rituale, che segue regole precise e svolge secondo una scansione ordinata: per prima cosa pulisce il collo e il petto, poi si lava le spalle e i fianchi fino ad arrivare fin sotto la coda. Poi il rito prevede la pulizia delle zampe dove ogni unghia viene pulita meticolosamente e lo spazio tra un polpastrello e l'altro viene mordicchiato e leccato. Si passa infine la zampa dopo averla abbondatemente leccata sulla testa e sulle orecchie. A tale proposito dalle mie parti si dice che se il gatto oltrepassa con la zampa completamente l'orecchio allora pioverà, se invece la pulizia è più sommaria, sarà bel tempo. Questa diceria potrebbe non essere completamente senza fondamento, se pensiamo che la pulizia della pelliccia serve anche a renderla più isolante. Una pelliccia liscia e compatta difende maggiormente dal freddo, quindi d'estate il gatto forse vuole lasciare la sua pelliccia un po' più "arruffata".

Chi ha un gatto in casa, sa che la pulizia ha anche una funzione psicologica: dopo uno spavento, oppure a seguito di una frustrazione, magari dopo avere preso una bella sgridata, il gatto si ferma e inizia a lavarsi, forse per scaricare la tensione, ma io penso anche per dimostrare la sua superiorità a tutto ciò che lo circonda.

Fino a quando il nostro gatto è a pelo corto, le cure che noi dobbiamo fornirgli sono limitate, una spazzolata ogni tanto basterà , soprattutto per asportare i peli morti che altrimenti il nostro amico ingerirebbe e per controllare che non abbia contratto parassiti . Ma i gatti a pelo lungo hanno bisogno di essere spazzolati tutti i giorni, specie nel periodo della muta, altrimenti la loro pelliccia diventa brutta, piena di nodi ed opaca. A seconda del carattere del gatto la spazzolatura può essere una operazione semplice o una vera tragedia, ma, se abituato fin da piccolo, il gatto accetterà di buon grado le cure, che gli ricorderanno le attenzioni, anche energiche!, che gli forniva mamma gatta quando era cucciolo.